GASTRONOMIA
Quella di Gavoi è una gastronomia tipicamente barbaricina fondata sul susseguirsi delle stagioni e le attività strettamente connesse alla terra.
Ogni pietanza richiama alla cura per piante e animali e, nonostante le variazioni (e le innovazioni) occorse nel tempo, il sapore è sempre lo stesso: quello dei piatti mangiati nella cucina in cui si è cresciuti, dove riaffiora il sapore nostalgico dei primi assaggi, l’intensità dei profumi o l’immagine dei gesti di preparazione che ritmavano intere giornate.
La disponibilità dei prodotti dell’orto, in cui campeggiavano patate e fagioli, rappresentava la base necessaria per la sussistenza. Se a queste poi, si univa la possibilità di allevare un maiale, oltre la capra domestica e le galline, la sicurezza e la nutrizione erano garantite in maniera razionale.
I piatti più ricchi e le leccornie più speciali erano riservate alle grandi occasioni.
Come succedeva per la festa di Sant’Antioco, quando le case dei gavoesi si aprivano agli amici forestieri e le tavole si imbandivano di ravioli di formaggio o, nella versione dolce, di ricotta o sangue, carni lesse e bollite e, naturalmente, di friabili marigosos (meringhe) e biscotti che accompagnavano il caffè del pomeriggio.
Anche la frutta aveva un posto speciale: gli alberi di pere, ciliegie e susine costellavano le radure e delimitavano gli appezzamenti di terra e i loro frutti, quando non consumati freschi, erano al centro di squisiti accompagnamenti agrodolci, come succedeva, per esempio, con sa pira in cunfettu (pere sott’aceto) e la carne di maiale.
C’erano, o per meglio dire ci sono ancora, le ricorrenze che definiscono il calendario agro-pastorale, come la tosatura o l’uccisione del maiale, dove sangue e interiora si fanno ingredienti desiderati e gustosamente assaporati.
La preparazione delle pietanze con tali materie prime comporta una lunga e precisa realizzazione che rispetta tempi, modalità e quantità ma, oltre a rappresentare una specificità nella loro versione gavoese, essa si lega ai più importanti momenti di convivialità con amici e parenti, gli stessi che al primo assaggio possono decretare se si è stati bravi cuochi o meno.
Il legame con il passato, che trova radici nei racconti di pastori, ortolane e contadini e nella loro esperienza di vita e lavoro in orti e tanche, è il filo conduttore delle attività che svolge il gruppo Biodiversità della Pro Loco di Gavoi che negli anni si è impegnato a recuperare e preservare le varietà orticole e frutticole del territorio.