XXVIII Edizione di “Ospitalità nel cuore della Barbagia“
Camminando per le incantevoli vie del centro storico si possono ammirare le tipiche case in granito dell’architettura barbaricina molto ben conservate e ci si può lasciar trasportare alla ricerca di scorci inaspettati arricchiti dai profumati balconi fioriti. Custode della cultura locale, il Museo Casa Porcu-Satta raccoglie una notevole collezione etnografica: i bellissimi abiti della tradizione gavoese, i giocattoli d’un tempo, gli strumenti degli antichi mestieri e la raccolta degli strumenti musicali. Tra questi spiccano “su tumbarinu”, il tamburo, suonato insieme a “su pipiolu” e a “su triangulu”, che ritmano il ballo e il Carnevale che ha reso Gavoi famoso in tutta l’Isola.
Tra i siti archeologici da visitare si segnalano, vicino alla chiesa di Sa Itria, il menhir “Sa Perda Longa” che si leva da terra per più di 3 metri mentre un raggruppamento di menhir è ancora visibile nella radura di “Perdas Fittas” in località di Aratu, sul lago di Gusana. Nel territorio si conservano diverse Domus de Janas, come quelle di “S’Iscrithola” e di “Gurrai”, e alcuni nuraghi. Tra i più importanti vi è il nuraghe di “Talaichè”, alto circa 6 metri, con la caratteristica copertura a tholos intatta.
Oltre che per le suggestive costruzioni perfettamente integrate nel paesaggio e i monumenti che spaziano dal neolitico al ‘900, Gavoi è noto anche per le produzioni artigianali e agroalimentari, che includono le rinomate patate, diverse tipologie di pane, (tipici sono “su pane fresa” e “su cocone cun foza”) e di dolci legati alle diverse ricorrenze stagionali, e soprattutto il formaggio Fiore Sardo DOP, che rappresenta uno dei fiori all’occhiello delle produzioni lattiero-casearie dell’Isola. Infine, da 18 anni si organizza nel centro barbaricino l’importante festival della letteratura “L’Isola delle Storie” che richiama scrittori, attori, musicisti, giornalisti, artisti da tutto il mondo.
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