La manifestazione, che vede il raduno (sortilla) di numerosi suonatori, nel corso del tempo è diventata una delle più amate dai gavoesi tanto da far richiamare i paesani emigrati ma soprattutto, di unire sotto il filo conduttore della musica intere generazioni di persone.
Qui morte e rinascita che accompagnano il significato del Carnevale sono espressi attraverso la musica e le vibrazioni dei tamburi che avvolgono i suonatori, trasportati da una memoria primordiale del suono che diventa un tutt’uno con la propria anima.
La maschera comune è quella sonora, mentre le fattezze di ognuno sono lasciate al proprio estro creativo, così come la libertà di iniziare un ballo, eseguire un canto o unirsi alle orchestrine itineranti.
Pare chi si tremet su terrenu – Sembra che la terra tremi.
Il boato avvolge il paese e travolge tutti, si diffonde nell’aria per ripercuotere il personale sentire sino alla fine del periodo più anarchico dell’anno, quando i fantocci di Zizzarrone e Mariarosa bruciano e alle scintille al cielo sono affidati gli auspici per una buona rinascita.
locandina carnevale 2025.
—– sfilata di carri allegorici —
—